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Errare humanum est

 

Il titolo attira subito: chi non conosce donne che in amore soffrono per i loro errori? E quale donna non ne ha mai commessi? Istintivamente si pensa alle proprie amiche o partner, ma anche alla grande letteratura europea. L'autore è uno psicoterapeuta e, dopo un breve profilo della donna di turno – un archetipo – illustra con una storia vera il problema. In genere sono donne che lui ha curato, quindi la descrizione è assai puntuale. Gli archetipi sono definiti con nomi tradizionali: la Bella addormentata, la Traghettatrice, la Crocerossina, Penelope, la Fata, la Strega, l'Amazzone, etc., ed è facile immaginare le loro attitudini: la Crocerossina cercherà sempre qualcuno da curare, il quale una volta guarito si metterà con un'altra; così come con un'altra donna si metterà l'assistente universitario una volta ottenuta la cattedra, conquistata solo grazie al continuo incitamento della Traghettatrice. C'è qualcosa di tragico nella ripetizione ossessiva di alcuni errori: che senso ha cercar di salvare o tener fermo chi alla fine è chiaro che scapperà di nuovo? La moderna Penelope non aspetta Ulisse a Itaca, ma più prosaicamente spera che l'uomo sposato con figli lasci la moglie come promette da anni e come non farà mai. Queste donne arrivano praticamente all'esaurimento sia fisico che spesso economico, impegnandosi in attività commerciali con autentici truffatori. Difficile capire quale sia il livello di coscienza di queste donne che l'autore afferma essere spesso molto intelligenti. In questo caso bisogna mettersi d'accordo sulle parole: è davvero intelligente la giovane dottoressa del SAT che vuole salvare il tossico e alla fine diventa sieropositiva? E che dire di Lucie, che si mette con lo skipper palestrato, gli finanzia la barca nuova e poi lo vede salpare per sempre alla volta dei Caraibi? Ma dimenticavamo di dire il nome della barca: Bye-bye Lucie. Alcune hanno forse scarsa coscienza di sé, come la Dilagante, che non fa mai parlare quel poveraccio di fidanzato e finisce per occupare spazi non suoi. Alcune invece hanno verosimilmente sviluppato una sola parte della propria personalità e sono quindi vulnerabili nel cuore e a letto: la Manager e l'Amazzone sono visibilmente indifese di fronte al sentimento, mentre la ragazza tutta casa e chiesa finisce per far due figli di seguito col primo immigrato che la seduce. Ma esiste anche un'altra componente, tanto tipica da non essere neanche patologica: la necessità di provare emozioni forti. Una donna si mette con un uomo tranquillo e affidabile se vuol metter su famiglia, ma tutti sappiamo che uomini simili sono noiosi e che – il cinema insegna - alla fine vince il bel mascalzone. Basta riconoscere la realtà e non illudersi più di tanto. Qui invece è una continua autoillusione, al limite del masochismo. La galleria degli uomini qui sembra in effetti uscita da qualche serie televisiva, tanto è caricata. Ma nessuno ne esce bene: deboli o prepotenti, tutti si fanno soprattutto i propri interessi.

Ma siccome questo è un libro di psicoterapia, l'analisi è precisa e impietosa: si tratta dell'esasperazione di meccanismi ora difensivi, ora funzionali, ma che diventano il contrario se usati di continuo e in modo meccanico. E infatti il sottotitolo del libro è: l'inganno dei copioni. A questo punto vengono in mente quei vecchi saggi sul teatro pirandelliano, firmati da Renato Tilgher, dove s'individuava un'azione drammatica capace di uscire dagli schemi sociali. Viene anche in mente Le rire (it: il riso) del filosofo Bergson, dove la risata era vista come rottura di una cristallizzazione dell'Essere e per questo eversiva. Qui invece siamo in piena Controriforma: lo schema iniziale diventa coazione a ripetere. A questo punto qual'è il rimedio? Intanto non passare all'eccesso opposto, pratica sociale abbastanza frequente per doverne parlare: si rischia solo di render grottesco il difetto iniziale, senza peraltro risolvere il problema. Piuttosto, prendere coscienza del meccanismo e accettare di uscire lentamente dagli schemi forse rassicuranti, ma disfunzionali. E prendere coscienza anche dei propri limiti: alcune di queste donne sembrano non averne, almeno fin quando non sbattono la faccia al muro. Stiamo parlando forse di casi limite, visto che ognuno di noi è un po' di tutto e mai in modo assoluto. Comunque il libro costituisce realmente una lettura piacevole anche per chi non è uno specialista in Problem solving strategico, come afferma di essere l'autore.

 

GLI ERRORI DELLE DONNE (IN AMORE):L'INGANNO DEI COPIONI SENTIMENTALI
10 febbraio 2011
 

Marco Pasquali

GLI ERRORI DELLE DONNE (IN AMORE):L'INGANNO DEI COPIONI SENTIMENTALI

 
Autore  

Giorgio Nardone

Editore Ponte alle grazie
Pagine  

154

Prezzo di copertina   € 12,00
ISBN   9788862201193


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