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Vie della Seta

L'ANNO DEL DRAGONE SENZA FINE

La Cina, con l’iniziativa La Via della Seta, ritorna protagonista a Roma, dopo un intero anno dedicato alla sua cultura, provando a migliorare la sua immagine all'estero, mentre la Città di Roma coglie l’occasione per rilanciare il suo impegno nell’ambito del dialogo tra civiltà e religioni, dimenticando la repressione culturale cinese esercitata nei confronti delle diverse minoranze presenti nello smisurato territorio della Repubblica popolare cinese.

Ben undici iniziative, spaziando dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità, con conferenze ed eventi collaterali, cercando di promuovere nuovi scambi economici, attraverso la cultura, tra Oriente e Occidente, ripercorrendo le orme di Marco Polo, per mostrare non solo la Cina, ma anche gli altri paesi attraversati dalla Via della Seta.

La Via della Seta nel suo complesso, con i suoi itinerari, è anche il tema della mostra alle Terme di Diocleziano, prendendo come “guida” la mappa di 30 metri che, realizzata nel XVI secolo nei laboratori della Corte Imperiale, raffigura centinaia di luoghi disseminati sull’itinerario tra la provincia cinese del Gansu fino al Mar Rosso e alla Mecca, con 211 toponimi cinesi, molti dei quali traslitterati dal mongolo, dall'uiguro, dal persiano, dall'arabo. Un’assimilazione che ha antiche origini.

Una Mappa intorno alla quale Studio Azzurro ha tessuto un racconto virtuale d’immagini e suoni, per ambientare i cento reperti, tra il II secolo a.C. e il XIV d.C., esposti, per un viaggio nello spazio e nel tempo, tracciando il percorso tra il Mediterraneo e Pechino, soffermandosi sulle popolazioni e le religioni, puntualizzando l’importanza di Palmira come luogo di transito e congiunzione d’infinite traiettorie tra Oriente e Occidente, senza dimenticare Samarcanda o le valli dello Swat (Pakistan).

Un percorso multimediale, nel susseguirsi d’immagini e suoni, abilmente narrato da Studio Azzurro, per quanto può fare il commercio per la conoscenza tra popoli.

Gli spazi delle Terme di Diocleziano ospitano anche il reportage di Enrico Rondoni. Un centinaio di fotografie a colori e bianco e nero per raccontare il grande balzo in avanti compiuto dalla Repubblica Popolare Cinese in questi ultimi 30 anni. Dal primo viaggio nel 1981 all’ultimo in Tibet nel 2011, del fotografo che ha documentato i complessi cambiamenti del paese, colti nella vita quotidiana.

Ben diversa è l’atmosfera dell’iniziativa dedicata al fascino di Beijing, proposta per una settimana negli spazi, infiocchettati per l’occasione da ristorante cinese, del Museo di Roma in Trastevere. Centinaia di fotografie da realismo socialista, dove i colori sgargianti sono predominanti, proposte in un percorso espositivo di stile ente del turismo, con le creazioni couture di gusto retrò, dalle grafiche acquerellate di paesaggi cinesi e italiani ai ninnoli, per mostrare le immagini della tradizione con quelle della Città moderna. Un catalogo di cose scontate, più che delle cineserie, da negozio di piazza Vittorio, con l’unico pregio di aver avuto breve vita, ma che non ha attenuato i costi.

Ma la Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta non sarà solo mostre. Il programma prevede, infatti, un calendario di conferenze internazionali sui temi della geopolitica e della cooperazione culturale.

Il Palazzo delle Esposizioni, fuori del periodo della “Biennale” (24 novembre 2012 / 25 marzo 2013), ospiterà la mostra La Via della Seta, per ripercorre le tappe delle antiche città, attraverso un percorso espositivo di reperti ed immagini. Il carattere internazionale della mostra non ne ha permesso l’inserimento all’interno dei quattro mesi della Biennale

Una nuova Via della Seta che ha ispirato l’omonimo libro di Claudio Landi (Edizioni O Barra O) non più imperniata sulla commercializzazione del prezioso tessuto, ma sullo scambio d’idrocarburi e dei manufatti made in China, attraversando tutto l’Oriente delle tante repubbliche ex sovietiche, sino in Turchia, coinvolgendo i porti del Pireo, per risalire i Balcani - un esempio è la recente inaugurazione della Chinatown vicino a Bucarest - e giungere in Germania.

Una strategia del Dragone per rendere i flussi commerciali stabili tra la Cina e l’Europa, passando per il Medio Oriente, legando saldamente il Vecchio continente all’economia cinese, dopo la finanza è ora la volta dei manufatti, spesso prodotti grazie alla delocalizzazione delle industrie europee.

La Cina, dopo avere utilizzato la via africana per irrompere nel mercato l’Europa con casalinghi e prodotti di poco conto, utilizzando i flussi migratori provenienti dall’Africa, continente in gran parte sotto l’influenza cinese, ora utilizza i Balcani per bypassare antidumping dei regolamenti dell'Unione europea, proponendo beni o servizi ad un prezzo inferiore.

dicembre 2011

 

Roma
Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano

A ORIENTE
Città, uomini e dei sulle Vie della Seta
dal 21 ottobre 2011 al 5 febbraio 2012

LUCI CINESI: 1981/2011
dal 28 ottobre 2011 al 26 febbraio 2012

Progetto artistico e multimediale
Studio Azzurro

Informazioni e visite guidate:
tel. 06/0608
http://www.viedellaseta.roma.it/

 

 

 

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